
Oggi all’ordine terreno, che contribuisce a rendere il mondo abitabile, nel senso di stabile e governabile è subentrato l’ordine digitale, cosa che da decenni ormai ci viene spacciata come progresso.
Stamattina mi sono alzata di buon’ora per andare a fare un prelievo del sangue, pioveva a dirotto e già ero preoccupata perché avevo dimenticato il cellulare a casa (col numero di prenotazione rigorosamente fatta on line) e avevo desistito dal tornare indietro a prenderlo.
Ma quando arrivo mi viene detto che a causa di alcuni lavori di manutenzione al sistema informatico sanitario non poteva essere fatta l’accettazione e di conseguenza stampate le etichette che vanno sulle provette e di conseguenza effettuati i prelievi.
“Può aspettare se crede e se il sistema torna a funzionare allora…” mi viene detto con tanto di puntini di sospensione che spalancano le porte alla speranza.
Durante l’attesa, in sala 6-7 persone immobili, occhi fissi sullo smartphone per ingannare il tempo, personale che ripete come una formula magica ad ogni nuovo arrivo: “può aspettare se crede e se il sistema torna a funzionare allora…”.
Trascorsa mezz’ora, i più eroici sono sempre lì, illudendosi di non vanificare levataccia e digiuno, ma qualcuno più realisticamente decide di andar via. A quel punto per i nuovi arrivi la formula cambia: “oggi il sistema non va, può prenotare l’appuntamento per domani”. Senza sospensioni, ma col punto fermo di chi spranga le porte a speranze divenute ormai vane.
In tutto ciò, forse avvantaggiata dal fatto che io lo smartphone lo avevo lasciato a casa, pensavo: eppure gli infermieri sono qui: con aghi, lacci emostatici e provette colorate; i pazienti pure, per non parlare di carta e penna, preistorici ormai, ma pur sempre utili.
Eppure è sua maestà la digitalizzazione, che derealizza e disincarna il mondo a fare da padrona, a dettare la linea, condannando tutti, cose e persone, all’inerzia.
Non siamo più noi a predisporre il mondo in cui viviamo, a governarlo, ma le informazioni. Non abitiamo più la terra, ma il cloud. Però continuiamo a chiamare tutto questo: libertà e progresso.